Come si vive durante un festival come Cannes? Come e dove si trascorrono le
giornate? Quali sono i ritmi ed i tempi? Domande le cui risposte hanno il sapore
del dramma, perchè per quanto affascinante ed entusiasmante, coprire hn festival
internazionale non è una passeggiata rilassante.
A Cannes si inizia la
mattina presto con la proiezione delle 8:30. Solitamente è un film in concorso,
quindi importante da seguire. L'orario è ostico, ma si va nel Gran Teatro
Lumiere e, salvo casi limite, si entra facilmente e presto. L'attesa in sala è
lunga, ma rilassante: jazz in sottofondo, voci ovattate, tanto da riuscire a
recuperare una recensione con tranquillità.
Da qui in poi tante variabili a
seconda di cosa va seguito: si può correrr a prendere posto nella sala wi-fi
(wi-fi cafè) per scrivere con accesso a internet, o andare con relativa calma
alla salle Debussy per un film di Un Certain Regard, e poi un altro e un altro
ancora. Tutto relativamente tranquillo, perchè la stampa entra tutta in un'unica
fila, senza priorità. Non è così se si deve andare nelle due sale più piccole,
la Bazin e la Bunuel, dove i posti sono pochi e spesso i soli accrediti bianchi
e rosa bastano a riempirle. Che si fa quindi? Un'ora e passa di fila senza
nemmeno la certezza di entrare (per inciso, sto scrivendo queste righe proprio
in fila alla Bunuel per vedere Ai to makoto di Miike).
In tutto questo gioco
di incastri, non va dimenticata la sopravvivenza: bisogna ritagliarsi un po' di
tempo per mangiare ed ogni occasione è buona per predere un po' d'acqua dai
boccioni sparsi per il Palais o un provvidenziale caffè agli stand
Nespresso.
L'ultimo scoglio della giornata può essere il film in concorso
delle 19:30. Salle Debussy, tanta fila, che negli ultimi giorni è stata fatta
anchle sotto la pioggia.
Ciò fatto si lavora. È vero che buona parte delle
recensioni si scrivono nel corso della giornata, ma qualcosa da fare in serata
c'è sempre. Nel mio caso, quest'anno, montaggio dei video diari che stiamo
realizzando e loro conversione per la pubblicazione.
E poi basta, si dorme
una manciata di ore e si ricomincia. È il cerchi della vita cinefila.
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