venerdì 28 dicembre 2012

Obiettivi per il 2013

E' il periodo dell'anno spesso si elencano i buoni propositi per il nuovo. E' qualcosa che non mi ha mai fatto impazzire, perchè la vita cambia di giorno in giorno, il nostro mondo va avanti, le esigenze mutano, e può capitare che già a febbraio ci sia bisogno di rivedere la propria agenda.
Quest'anno però voglio farlo, anche perchè il mondo non è finito e bisogna darsi una smossa.

E quindi ecco una serie di obiettivi che vorrei raggiungere nel corso del prossimo anno:

- Trovare una stabilità. Il primo, il più difficile.
- Tornare a gareggiare in agility, Becky permettendo :)
- Far stare ferma Becky in partenza (collegato strettamente al punto precedente ;))
- Convincere i miei tre Shelties ad abbaiare meno. (Questo l'ho messo, ma già so che non sarà raggiunto)
- Continuare a scrivere ogni giorno, come ho fatto negli ultimi due anni.
- Continuare ad autopubblicarmi su KDP. Ho un romanzo già pronto, uno breve in via di completamento ed altri due in fase di scrittura. Basteranno per coprire tutto il 2013?
- Guardare film e serie TV in abbondanza, come sempre. Ma anche leggere, leggere, leggere.
- Sistemare il giardino ed imparare a curarlo.
- Imparare a cucinare qualcosa di più complesso di un piatto di pasta!
- Diventare super-esperto di birra!!!

Per il momento non mi viene in mente altro, ma è una lista che andrà sicuramente ampliata. Ed aggiornata man mano che i risultati verranno ottenuti.

Intanto, buon 2013 di soddisfazioni a tutti!

mercoledì 26 dicembre 2012

Days of Dinosaus


Dopo il successo di altre città, è a Napoli da fine Ottobre la mostra Days of Dinosaurs, adibita nel Real Albergo dei Poveri a piazza Carlo III.
Domenica scorsa, sono finalmente riuscito ad andarci. E non è stata affatto male.
Anche se in modo frammentario, la ricostruzione dei dinosauri è fatta piuttosto bene, integrandoli in una porzione di scenografia per dar loro un contesto. Manca qualche dettaglio, ma l'idea d'insieme dell'esemplare e delle sue dimensioni è resa bene, con piccoli movimenti che contribuiscono a fornire realismo (il corpo che si gonfia al ritmo del respiro, la coda che oscilla, la testa che ruota a destra e a sinistra...).

 La mostra non è particolarmente estesa, in un'oretta abbondante si guarda con la giusta attenzione leggendo anche i testi a corredo, ma è sicuramente piacevole soprattutto per i più piccoli e gli appassionati: alla mia età rientro nel secondo gruppo, con una storia di amore per i dinosauri che inizia sin dalle scuole elementari, ma mi sarebbe piaciuto vedere un'esposizione del genere da bambino. Per i più piccoli (ma perchè no, anche per i più cresciuti con questo piccolo sogno nel cassetto) c'è anche la possibilità di farsi fotografare a cavallo di un dinosauro. Unica raccomandazione: portate con voi una chiavetta USB per farvi passare il file della foto per non dovervi accontentare della sola stampa.

Vi lascio qualche altra foto in chiusura per dare un'idea della mostra.





domenica 16 dicembre 2012

Lo Hobbit, finalmente Lo Hobbit

Dopo tanti tanti tanti ritardi, ritardi tali da inglobare di tutto (compreso Sherlock, ulteriormente posticipato), il primo film che segna il ritorno di Jackson alla Terra di mezzo è giunto in sala.
Ed è bello.
Non è perfetto, ha difetti, ha problemi, ma questi sono dovuti, a mio parere, alla natura stessa dell'operazione e non alla realizzazione del film in sè: come rendere quella fiabetta di 300 pagine alla stessa portata epico-emotiva del Signore degli anelli? Jackson ci ha provato. In gran parte c'è riuscito. Ma ci sono quelle parti che in cui il tono stona (e perdonate il gioco di parole), in cui la costruzione di Jackson risulta un tantino forzata.
Non rovinano il film, che nei suoi momenti migliori è veramente superbo (ho ancora negli occhi la battaglia tra i giganti di pietra, forse la sequenza più potente del film). Ma per un giudizio completo vi rimando alla recensione della mia collega Alessia Starace.
Dopo tre ore resta il piacere di tornare al villaggio degli Hobbit ed a casa Baggins, di rivedere Gollum ed il superbo lavoro di Serkis, le magnifiche interpretazioni di Freeman, McKellen ed Armitage. E resta la voglia di rileggere il romanzo, conscio del fatto che risulterà ancora più semplice dopo la visione che ne ha dato Jackson.

Inevitabili due parole sui 48fps: non male, decisamente non male. Dà solidità all'immagine, accresce l'imponenza visiva, porta ancor più lo spettatore nel film, valorizzando l'effetto del 3D che risulta meno stancante. Tre ore con occhialini e nessun fastidio, anzi un po' di mal di testa è subentrato a fine film, ma sarà stata la fame (o forse la realtà non è a 48fps e mi stancava)!
In chiusura un cenno alla ragazza della fila avanti a me con le orecchie da elfa: era stupenda, ma sarebbero stati più adatti i piedi da hobbit!

sabato 27 ottobre 2012

Undici anni di agility

Circa undici anni fa, io e Blue stavamo iniziando il nostro viaggio nel mondo dell'agility. Blue aveva cinque mesi e ne avevamo passati un paio imparando i comandi di base, ma più o meno in questo periodo stavamo iniziando a conoscere salti, tubi e poi zone.
La ricordo piccola piccola in resta sulla zona della palizzata; la ricordo che correva impazzita in campo nei suoi rari momenti di follia da cucciola; non posso dimenticare la soddisfazione delle prime mini sequenze arrivate qualche tempo dopo.
Sensazioni che sto ripercorrendo con Becky, come purtroppo non era successo con Shine.

Becky è portata per l'agility, c'è poco da fare. Abbiamo iniziato "tardi", perchè le prime vere lezioni le abbiamo fatte a maggio, quando aveva ormai nove mesi, ma l'evoluzione è stata molto più rapida di quanto potessi sperare.
L'altro giorno, dopo cinque mesi e non più di una quindicina di lezioni, abbiamo fatto una sequenza di 15 ostacoli con tanto di slalom e passerella, nonchè un cambio da dietro fatto per errore che lei ha capito al volo senza averlo mai visto prima.

Ieri, a vederla ferma sulla palizzata in attesa del premio, mi è tornata in mente Blue undici anni fa. Non per somiglianza, perchè sono molto diverse tra loro, ma per atteggiamento e spero di provare con lei la stessa gioia e le stesse soddisfazioni che Blue mi ha dato sul campo di agility.

lunedì 17 settembre 2012

Cowboy, Alieni e birra

Stasera su Sky ho dato uno sguardo a Cowboy & Aliens. Che dire: primi cinque minuti di grande atmosfera, poi i nodi vengono al pettine e il film alterna qualche scena ad effetto ad altre ben al di sotto della media. Peccato, l'idea era intrigante :)
Però la serata è stata animata da una birra più che buona, la Winterlude del Birrificio del Ducato, nella mia dispensa dallo scorso novembre. Era arrivato il momento di consumarla, no?

Dal sito del birrificio leggo "l’idea dell’inverno come interludio, una pausa in attesa del risveglio, l’oblio prima della nuova vita". Bello. Forse non adatta ad una serata solo vagamente fresca come questa, ma adatta a come mi sento in questo periodo.
Per quanto riguarda le sue caratteristiche, anche in questo caso prendo in prestito le parole del sito ufficiale: "Birra di alta fermentazione rifermentata in bottiglia. Di colore dorato intenso, tendente all’aranciato, ha aromi di frutta sciroppata (ananas, pesca, albicocca), zucchero candito, crosta di pane ed una caratteristica nota di erba cipollina data dal luppolo belga di Poperinge.
In bocca sprigiona calore e dolcezza ed una gasatura decisa. Una birra forte e strutturata, melliflua e suadente." 
Melliflua e suadente. Assolutamente vero. Vorrei averne un'altra, per provarla nuovamente e soffermarmi sugli aromi che cita il testo, perchè non sono sicuro di aver colto tutte le sfumature. Birra notevole, comunque, veramente interessante.

giovedì 6 settembre 2012

I miei orientali veneziani

Anche a Venezia 2012 mi sono concesso un angolo di Oriente.
Prima di tutto Kitano. L'avevo già visto a Cannes, l'ho rivisto ora, ed anche se gli ultimi film non mi hanno fatto impazzire, è sempre un piacere. Adorabile il modo in cui ha incespicato con la cuffia per la traduzione, non riuscendo a metterla. E solita ironia nella risposta sul 3D (utile solo per film erotici e porno).
Ho poi visto il film di Wakamatsu, che a differenza di quelli che avevo visto a Berlino e Cannes, non mi ha fatto impazzire: meno solido, meno potente. Per fortuna con una ambientazione piacevole, un paeselli adorabile che mi ricordava Arima Onsen, dove ho trascorso un mese e mezzo nel 1998.
Poi spostamento verso la Corea per Kim Ki-Duk, che con Pietà propone un nuovo lavoro buono, interessante, seppur non al suo meglio, con uno stile e soprattutto una visione, più grezzo, più Park Chan-Wook.
Infine un pizzico di Cina con Lotus, visto proprio oggi pomeriggio. Film interrssante per come tratteggia alcune peculiarità della figura della donna vista dai Cinesi, ma non del tutto riuscito.

mercoledì 5 settembre 2012

L'intervallo

Oggi a Venezia ho visto un gran film: L'intervallo.
Prima opera di finzione del documentarista Leonardo Di Costanzo, che domani (ma dovrei dire oggi, visto che è già domani mentre scrivo) esce in sala. Da non perdere.
Del film in sè ho già scritto nella mia recensione, ma vorrei raccontare un aneddoto dalla conferenza: interrogata sull'esperienza vissuta, la giovane Francesca Riso inizia a parlare, incespica con le parole, sussurra "non ce la faccio" e spegne il microfono con adorabile emozione. Una comprensibile emozione per il suo esordio. Ma questo, ai miei occhi, non fa che mettere ancora più in risalto la grande prova di attrice, perchè il suo personaggio nel film, Veronica, è invece dura e sicura di sè. Brava Francesca, ci vediamo al prossimo film.

Chiudo citando il produttore in conferenza stampa: "con L'intervallo il pubblico italiano scoprirà un grande autore." Sono d'accordo.

domenica 2 settembre 2012

The Master


Finalmente si fa sul serio!
Il week-end ha portato a Venezia fresco e vento, ma anche i primi veri bei film, a cominciare ovviamente da The Master di Paul Thomas Anderson: girato ed interpretato benissimo, con una grande colonna sonora di Johnny Greenwood ed un'ambiguità su cui ragionare.
Ma se questa non è stata una sorpresa, non si può dire lo stesso di E' stato il figlio di Ciprì, che dopo una partenza non del tutto convincente, si sviluppa bene e chiude alla grande.
Insomma, finalmente si ragiona!

sabato 1 settembre 2012

Festival della musica di Venezia?



È bizzarro che ad uno dei principali festival di cinema mondiali i film più interessanti siano quelli a tema musicale.
Prima giorni di Venezia 2012 e spiccano Enzo Avitabile Music Life di Demme ed oggi Bad 25 di Spike Lee, omaggio all'album di Michael Jackson in occasione dei suoi 25 anni. Due film molto diversi, ma ugualmente belli: se Demme mi ha fatto conoscere un artista che ora imparerò a scoprire, Lee mi ha fatto riscoprire un grande della musica, riuscendo ad emozionarni in più di un'occasione.

Musica centrale anche nel Pinocchio di d'Alò, anche se un po' mi dispiace che il grande lavoro fatto su un film d'animazione (non del tutto riuscito, secondo me, ma comunque di alto livello tecnico) passi in secondo piano per concentrare l'attenzione sulle canzoni del compianto Lucio Dalla.
Ma è quello che fa notizia e solo di Dalla si parlerà.

giovedì 30 agosto 2012

Quesito veneziano

Cosa rappresenteranno i pezzi della scenografia del tappeto rosso di Venezia 69? Petali? Plettri? Altro? Io voto per plettri! Voi che dite?

Dubbi a parte, il festival inizia finalmente. Per noi il via è stato già ieri con la doppia proiezione stampa di Shark ed Enzo Avitabile Music Life, ma l'apertura ufficiale si è tenuta questa sera con The Relictant Fundamentalist di Mira Nair. Troppo superficiale per il tema trattato.
Molto meglio il documentario di Demme su Avitabile. Decisamente.

Chiusura di giornata con il Pinocchio di d'Alò, interessante per alcuni aspetti, che cercherò di approfondire domani nel corso dell'incontro stampa e nella recensione.

domenica 26 agosto 2012

Guardare indietro per andare avanti

Anni fa ho scritto questo. Ne iniziai  anche un seguito che ho ripreso ultimamente, ma scriverlo mi sta creando non poche difficoltà, nonchè varie riflessioni.
Il primo essenziale punto è che non sono più la stessa persona che aveva creato questo universo narrativo (perdonate la definizione pomposa, ma non mi veniva un termine più terra terra). È un dato di fatto e sinceramente sarebbe anche grave se lo fossi a tanti anni di distanza, ma sono giorni che rifletto su vari aspetti: quando ho scritto i primi racconti avevo dentro una rabbia compressa che esplodeva nella mia prosa, uno stile che non posso (non so) ripetere.
E se anche ci riuscissi, sarebbe giusto? Credo di no, credo proprio di no.

Da qui ho però riflettuto su un altro aspetto: dov'è finita quella rabbia? La risposta a questa domanda non mi è piaciuta, perchè ho capito che si è trasformato in qualcosa di diverso: rassegnazione.
Ma se la rabbia era esplosiva ed attiva, la rassegnazione è placida e passiva. E si scontra con le tante cose che faccio e che vorrei fare.

Altra domanda: dovrei ritrovate la rabbia? Ritrasformare questo malcontento che mi porto dentro in qualcosa di concreto? La risposta è decisamente sì. Ma come? Non è facile come sembra, non a quarantanni. Le delusioni della vita hanno già fatto il loro corso, frantumando le leggere ali da sognatore che mi portavano in giro nei miei mondi fantastici.
Come si risolve?

martedì 7 agosto 2012

Crepuscolo, una poesia

A quest'ora il cielo ha il colore del nulla
Inerme, intoccabile
Le luci non lo cambiano
Le stelle non lo forano
Gli uccelli sono ombre cinesi
Gli alberi ritagli di buio
Ma i pensieri
Le idee
I sogni
Oh quanti colori vibranti!

giovedì 26 luglio 2012

Falling Skies, un pensiero sulla serie


Una serie TV non è un film, non dura due ore, massimo tre, e via. Ti accompagna per un periodo di tempo più o meno lungo e ci deve essere qualcosa che ci spinga a scegliere di intraprendere questo viaggio che può durare un anno, due, a volte anche dieci o quindici.
Personaggi.
E' questa la chiave, c'è poco da fare.
L'intrigo, l'idea, lo sviluppo, servono fino a un certo punto. Quello che fa la differenza è che tutto ciò ruoti intorno a figure tridimensionali, ma soprattutto simpatiche!
Ci riflettevo ieri sera guardando i primi episodi della seconda stagione di Falling Skies, anche piuttosto interessanti per diversi punti di vista (in particolare il secondo), eppure la storia è animata da personaggi per i quali è difficile provare empatia e questo non favorisce l'immedesimazione e la partecipazione emotiva. Insomma si rischia sovente la noia ed è un peccato, perchè l'intreccio sembra andare in direzioni interessanti.
Spero di essere smentito già dai prossimi episodi e che gli autori si siano accorti di questo problema ad abbiano apportato dei correttivi...

domenica 22 luglio 2012

Week-end di birra


Ieri mattina mi sono svegliato con la voglia di trascorrere una giornata diversa, quindi ho approfittato di questa iniziativa e mi sono incamminato verso Spedino (Borgorose) per apprezzare il lavoro dei birrai della Birra del borgo.
E' stata una visita guidata al loro birrificio molto interessante, che ha percorso tutte le fasi della lavorazione, dalla scelta degli ingredienti fino all'imbottigliamento. Certo, in un'ora o poco più non si può fare più di una panoramica, ma è stato comunque istruttivo... per quanto lontano da quello che spero un giorno di riuscire a fare io con l'homebrewing. Per quello potrebbe essermi più utile la serata prevista per oggi in quel di Sermoneta, tra degustazione e descrizione del processo di lavorazione (con, per fortuna, anche una cena a base di carne).
Ho approfittato della visita di ieri per acquistare qualche bottiglia di birra, alcune da provare da solo (classiche bottiglie da 33cl), alcune necessariamente in compagnia, come la Enkir, la Hoopy Cat e la Rubus da assaggiare in compagnia, perchè in più impegnative bottiglie da 75c.

Birra a parte, il luogo dove si terrà l'evento sembra moooolto carino: si chiama La piccola fattoria di Sermoneta ed ospita molti animali, tra cui un lama che non credo di aver mai visto dal vivo.
Seguiranno foto, qui e su Instagram.

C'è poi stato un angolo di cinema nel sabato sera: cena veloce e di corsa a guardare il nuovo Spider-man di Marc Webb. Che dire, sarà che mi aspettavo peggio, ma non mi è dispiaciuto, soprattutto relativamente alle sequenze incentrate sui due ragazzi, con Andrew Garfield ed Emma Stone molto bravi. Forse porzioni di storia più adatte alle corde di Webb?

lunedì 16 luglio 2012

Bootlegger

Serata incentrata indirettamente sullo sport e sul Napoli con le due trasmissioni speciali dedicate al ritiro di Dimaro: prima Canale 34, poi Canale 9/Televomero/Canale 21/Canale 8. Il tutto rigorosamente in streaming perchè sono a Latina e non prendo direttamente nessun canale.
Le notizie sugli allenamenti e sul mercato mi fanno compagnia mentre scrivo un nuovo romanzo (il primo è in revisione) e sorseggio questa piacevole scoperta artigianale. Si chiama Bootlegger ed è una birra di tipologia California Common, ha una colorazione paglierina, è molto bevibile e dissetante pur essendo speziata e particolare nel sapore.
Sicuramente da prendere ancora in futuro!

sabato 14 luglio 2012

11

11. Il numero di ostacoli in sequenza che io e Becky abbiamo fatto giovedì sera nel nostro allenamento di agility. Non male dopo appena due mesi di vero allenamento.
Abbiamo iniziato tardi a fare sul serio, un po' perchè al momento ho una vita instabile, divisa tra due città e qualche problema, un po' perchè ho preferito giocare con lei senza particolari regole per i primi mesi della nostra convivenza.
Ora però ci si allena sul serio, perchè vederla in campo è uno spettacolo: corre, si diverte, è grintosa, pazza ed allo stesso tempo concentrata. Le "spieghi" una cosa e lei la fa subito bene. Credo che abbia capito un concetto di base essenziale: l'agility è un gioco che si fa insieme, quindi mi deve guardare per capire. E lo fa!
Spero di riuscire a farle mantenere questo atteggiamento anche in futuro, perchè significherebbe divertirsi tanto insieme.

Nella foto la vedete mentre aspetta impazientemente il suo turno per entrare in campo :)

venerdì 29 giugno 2012

The Newsroom

The Newsroom è arrivata sugli ormai-non-più-tanto piccoli schermi americani. E non è affatto male.
Non c'è da stupirsi, ovviamente, perchè si tratta di una serie creata da Aaron Sorkin, ma è sempre un piacere vedere in TV qualcosa di ben scritto.
La mano dell'autore di West Wing si nota, ma almeno nel primo episodio non abbiamo un Sorkin al suo meglio, complice una regia più statica del solito che penalizza alcune sequenze (ed alcuni dialoghi) soprattutto nella parte centrale della premiere.
I motivi di interesse non mancano e vedremo come verranno sviluppati nel corso della prima (e temo unica) stagione.

A seguire, la video-recensione del mio collega Luca Liguori.

giovedì 28 giugno 2012

Ho fatto un errore...

... ma ciononostante sta andando bene.
Di solito durante le partite cerco di bere birre della nazionalità degli avversari ed avevo delle birre tedesche da abbinare alla semifinale Italia - Germania. Invece mi sono distratto ed ho preso d'istinto la Extraomnes presa a Napoli la scorsa settimana, da Birra ed Oltre.
Non che mi sia pentito, sia chiaro, perchè la birra è decisamente buona, con una schiuma compatta e colore paglierino che si abbina bene al petto di pollo e l'insalata che ho mangiato.
Speriamo che questo mio istinto non pregiudichi il risultato della nazionale ;)

e forza Italia!

domenica 24 giugno 2012

Tainted Love

Sabato sera di ritorno da Cucchiarè, tappa necessaria ogni paio di mesi, anche solo per il piacere di scegliere tra le innumerevoli birre disponibili.
Ieri la scelta è ricaduta sulla Tainted Love, che vedete in foto e su qui potete leggere qualcosa qui. Perfetta per me e per la serata, perchè leggera è beverina, ma dall'aspetto e sapore che lascia pensare a birre più pesanti della sua gradazione di meno di cinque gradi. Forse ci sarebbe voluta una birra più pesante o strutturata per accompagnare il mio classico maxiburger (ho provato a cambiare, a prendere il pollo alla Lousiana che mi ispirava, ma non c'era il pollo).
Serata come sempre piacevole anche per le chiacchiere nerd d'accompagnamento, che sono andate da film a fumetti al programma KDP che ho illustrato ad un amico.

Prima di andar via, il tempo per la foto che segue, una delicatezza esposta alla cassa, la vodka Red Army dalla confezione notevole e per niente sobria (ma come potrebbe esserlo? ;))


mercoledì 20 giugno 2012

Birra ed oltre

Non si esce solo per la birra, ma soprattutto per gli amici con cui chiacchierare mentre la si beve. Birra ed amici sono stati al centro del sabato sera della scorsa settimana, preludio ad una settimana di ferie che sto vivendo proprio in questi giorni.
Gli amici sono stati i soliti, la birra quella della foto, la scozzese Skull Splitter che mi ha convinto più della prima volta (presa nello stesso locale, il solito Morrigan di Napoli): bottiglia che si presenta bene, coloro rosso deciso, quasi testa di moro, sapore più che interessante e gradazione alcolica forse più adatta ad una serata autunnale, piuttosto che al caldo di questi giorni.

La serata si è però aperta in un negozio che ho scoperto proprio la settimana scorsa: Birra ed oltre al Vomero, beer shop con una interessantissima selezione di birre di tutto il mondo, dove ho preso una prima birra in bottiglia come aperitivo ed un paio da portar via, che berrò (e quindi posterò) nelle prossime serate. Un negozio a cui farò parecchie visite in futuro, almeno una volta ad ogni ritorno a Napoli.

martedì 12 giugno 2012

Piccole soddisfazioni

Eh sì, la foto è di una birra, ma non è questa la piccola soddisfazione del titolo (per quanto lo sia anche lei), ma il mio nuovo ebook, che oggi è al 64mo posto dei bestseller su Kindle. Ovviamente perchè oggi (e anche domani) è gratis :P ma è pur sempre una soddisfazione, perchè immagino ce ne siano tanti gratis ed il mio lo stanno prendendo.
Nella sua scheda su Amazon leggo:
non male, direi. Ma se è gratis, sì, lo so! Inutile che me lo ripeti, vocina nel mio cervello. Lo so benissimo.
Ah dimenticavo, è questo:  La saga dei Vassalli. Se qualcuno gli vuole dare un'occhiata, non può che farmi piacere.

E veniamo all'altra piccola soddisfazione, La chouffe che sto bevendo, birra di cui amo particolarmente l'etichetta, ma anche la freschezza ed il sapore. Ottimo modo per brindare al successo (gratuito) del mio libro.
Per maggiori info sulla birra, ecco il sito ufficiale

sabato 9 giugno 2012

KDP

Ci sono cose che vanno fatte, cose che dobbiamo a noi stessi. Nel mio caso specifico, scrivere è una di queste cose, perchè quando lo faccio sto meglio e sarebbe solo stupido non farlo e stare peggio ;) Ed ho ricominciato a scrivere (non articoli, recensioni, post su blog, ma storie) da più di un anno ormai.
Ciò che è cambiato è che una quarantina di giorni fa mi sono imbattuto nel programma Kindle Direct Publishing ed ho pensato che si poteva tentare. E l'ho fatto.

A inizio maggio ho pubblicato un mio primo racconto in ebook per Kindle e proprio un'oretta fa ho finito di sistemare un secondo libretto elettronico, che a breve sarà disponibile.
E ho intenzione di continuare, quindi da ora in poi sarà un'ulteriore argomento di questo blog.


venerdì 25 maggio 2012

Il brutto e il cattivo


"Juan and his urban family live in the mexican countryside, where they enjoy and suffer a world apart. And nobody knows if these two worldls are complementary or if they strive to eliminate one another." Tanto leggo sul pressbook di Post Tenebras Lux, visto ieri sera al festival di Cannes. Ma di tutto questo l'unica cosa che si evince dal film è che siamo in campagna, perchè ci sono le mucche, perchè le mucche non mentono (fanno muuu, ma è un muuu sincero). Il resto lo dovremmo intuire da una sequenza di scene slegate tra loro, lente, e visivamente fastidiose per un inspiegabile effetto prisma al lati del quadro (già ridotto di dimensioni per la scelta del 4:3).
E' il brutto dell'altra sera, a cui è seguito il cattivo: il caffè offerto dal festival, a cui mi ero rivolto bisognoso di una carica di caffeina per riprendermi dal torpore.
Il caffè. Gentilmente offerto, ma spesso mal preparato. Eppure sono cialde, non dovrebbe essere facile sbagliare: si mette la cialda, si preme il tasto e via. Eppure...
L'importanza della manodopera è dimostrata da due fattori: 1) se lo preparo da solo alla macchinetta a disposizione, viene meglio; 2) non tutte le ragazze lo preparano ugualmente imbevibile. Tutte, però, mediamente scadenti. Da qui il soprannome di "Concette", citando Eduardo e Natale in casa Cupiello ("Concè, ti sei immortalata, ì che bell schifezza 'e cafè che hai fatto").
Non è colpa loro, è questione culturale: per loro il caffè è un'altra cosa.
Quella di ieri sera è stata una delle peggiori performance al caffè dell'intero festival, forse per adattarsi al film?

mercoledì 23 maggio 2012

Anomalia


Siamo un'anomalia. Io, voi, tutti gli esseri umani. Troppi sei nostri comportamenti vanno al di là delle normali leggi naturali e, tra le tante nostre follie, quella di essere l'unica razza che produce rifiuti non assimilabili nell'ambiente. Perchè, diciamocelo, questo mondo non era di plastica prima del nostro arrivo.
L'eta della plastica potrebbe essere l'ultima di questo pianeta? Forse no, semplicemente l'ultima dell'essere umano come noi lo conosciamo e confido nella capacità della natura di dimenticarci in fretta e passare alla prossima specie intelligente, magari i delfini.

Perchè queste riflessioni oggi? Perchè a Cannes ho visto due documentari diversi tra loro ma ugualmente interessanti: Polluting Paradise e Trashed, di cui vi propongo le mie recensioni.

Recensione Polluting Paradise
Recensione Trashed

E vi lascio con un'immagine potente, per riflettere insieme su quello che stiamo facendo.
 

martedì 22 maggio 2012

La vita a Cannes

Come si vive durante un festival come Cannes? Come e dove si trascorrono le giornate? Quali sono i ritmi ed i tempi? Domande le cui risposte hanno il sapore del dramma, perchè per quanto affascinante ed entusiasmante, coprire hn festival internazionale non è una passeggiata rilassante.
A Cannes si inizia la mattina presto con la proiezione delle 8:30. Solitamente è un film in concorso, quindi importante da seguire. L'orario è ostico, ma si va nel Gran Teatro Lumiere e, salvo casi limite, si entra facilmente e presto. L'attesa in sala è lunga, ma rilassante: jazz in sottofondo, voci ovattate, tanto da riuscire a recuperare una recensione con tranquillità.
Da qui in poi tante variabili a seconda di cosa va seguito: si può correrr a prendere posto nella sala wi-fi (wi-fi cafè) per scrivere con accesso a internet, o andare con relativa calma alla salle Debussy per un film di Un Certain Regard, e poi un altro e un altro ancora. Tutto relativamente tranquillo, perchè la stampa entra tutta in un'unica fila, senza priorità. Non è così se si deve andare nelle due sale più piccole, la Bazin e la Bunuel, dove i posti sono pochi e spesso i soli accrediti bianchi e rosa bastano a riempirle. Che si fa quindi? Un'ora e passa di fila senza nemmeno la certezza di entrare (per inciso, sto scrivendo queste righe proprio in fila alla Bunuel per vedere Ai to makoto di Miike).
In tutto questo gioco di incastri, non va dimenticata la sopravvivenza: bisogna ritagliarsi un po' di tempo per mangiare ed ogni occasione è buona per predere un po' d'acqua dai boccioni sparsi per il Palais o un provvidenziale caffè agli stand Nespresso.
L'ultimo scoglio della giornata può essere il film in concorso delle 19:30. Salle Debussy, tanta fila, che negli ultimi giorni è stata fatta anchle sotto la pioggia.
Ciò fatto si lavora. È vero che buona parte delle recensioni si scrivono nel corso della giornata, ma qualcosa da fare in serata c'è sempre. Nel mio caso, quest'anno, montaggio dei video diari che stiamo realizzando e loro conversione per la pubblicazione.
E poi basta, si dorme una manciata di ore e si ricomincia. È il cerchi della vita cinefila.

domenica 20 maggio 2012

Brindo alla Coppa Italia

No, non l'abbiamo vinta, forse non la vinceremo, ma esserci arrivati è già un traguardo e brindo nella sera di Cannes, mentre fuori piove con insistenza.

Forza ragazzi!

sabato 19 maggio 2012

Cannes 2012

Sono a Cannes. Sarebbe bello dire che dalla mia finestra si vede il mare, ma invece dà sulla stazione. Non siamo distanti dal mare e dal Palais des Festival, ma non si vedono. L'atmosfera però si sente, basta scendere per strada e fare qualche manciata di metri.
Primi giorni più che interessanti, dall'adorabile apertura di Moonrise Kingdom alla desolante tristezza di Paradise: Love, al divertimento disimpegnato di Madagascar 3.

Ma ieri riflettori puntati sull'unico Italiano in gara: Reality di Garrone. Più ci penso, più apprezzo il film: Garrone sa girare (stupende le sequenze iniziali e finali) e lo accompagna un cast efficace. Ma è soprattutto un film che sorprende e colpisce.

Quello che scrivo sarà nello Speciale Cannes 2012 di Movieplayer.it

Rince Cochon

Alla ricerca di birra in un supermercato di Cannes, ho trovato questa che vedete in foto e ne ho approfittato perchè mancava alla mia "collezione". In particolare mi ha attirato la grafica col maialino :)

E' una bionda (d'altra parte la scritta sull'etichetta dice "Bière blonde des Flandres") dal colore un po' torbido e molto poco corposa. Non un gran birra, ma per completezza si assaggia tutto!

sabato 12 maggio 2012

Venerdì sera di addii

Un venerdì sera d'addio quello di ieri. Si salutava un amico che va via dall'Italia, l'ennesimo Italiano che preferisce andare altrove. Sono felice per lui ed è stato giusto celebrarlo con il piatto che lui prende abitualmente in uno dei pub che frequentiamo, il Penny Black. Il piatto è quello in foto, il Viennese, non propriamente adatto alle temperature estive di questi giorni, ma sempre ottimo. Ad accompagnarlo un Kwak, birra più che discreta di cui adoro il calice, anch'esso in foto. Come si nota, è una rossa, belga, dal sapore che definirei vellutato. Sì, confermo, più che discreta.

Il tutto dopo un pomeriggio in giro, tra lavoro ed agility: il mio ritorno all'Agility Club Campania per la prima vera lezione di Becky che ha conosciuto la sua prima zona di contatto, la passerella. Per ora sembra che le piaccia e dopo l'inevitabile diffidenza iniziale mi è sembrata molto felice di questo nuovo gioco. 

mercoledì 9 maggio 2012

Internet e la grande vetrina globale


Il titolo è una grande banalità, ma mi serviva come punto di partenza per una riflessione. Osservo ogni giorno la gente che "vive" online, su Facebook, Twitter, youtube e così via. I cosiddetti social network, che dovrebbero metterci in contatto, creare una rete per permettere alle persone di scambiare opinioni o condividere emozioni e idee, ma spesso vengono usati come vetrina per mettersi in mostra. E' colpa dei social network? No, ovvviamente. Sono strumenti e come tutti gli strumenti non hanno colpe per l'uso che se ne fa.
Aggiornamenti di stato che ci sembrano arguti, foto in pose "cool", sentenze, sfottò. In un equivalente telematico dello Speaker's Corner: si sale sul piedistallo e si blatera, ma non si parla a nessuno in particolare.
E quello che dovrebbe unirci ci isola. E ci stressa.

Un fenomeno che trovo ancora più evidente in quelli che con queste urla nel vuoto vorrebbero cambiare il mondo. Fare controinformazione per gettar luce su verità che solo loro sembrano conoscere, renderci edotti e migliori. Per poi incazzarsi quando non ottengono il feedback sperato, quando vengono ignorati a differenza dei post più frivoli e stupidi, perchè, diciamocelo, la maggior parte di quelli che perdono tempo su Facebook e simili lo fa proprio per fuggire dai problemi quotidiani e non per trovarne altri.

Comunque sia, ognuno è libero di vivere come vuole, per carità, e non voglio criticare nessuno. Purchè non si critichi me, direttamente, indirettamente, tra le righe o in qualunque altro modo possibile. E tanti di questi post accusano tutti, quindi me compreso, di menefreghismo (nel migliore dei casi) o di ignoranza e stupidità (in quelli più agguerriti).
E, scusate, ma non mi sta bene.

Il senso di questo post? Nessuno. Per una volta mi è venuta voglia di salire su uno di questi piedistalli virtuali e sfogarmi.

martedì 8 maggio 2012

Hunger Games. Eh sì, l'ho visto

Sabato siamo stati al cinema a vedere Hunger Games. E non mi è dispiaciuto.
Per esserne sicuro dovrei rivederlo in originale, cosa impossibile nelle nostre sale, ma ho trovato Jennifer Lawrence veramente brava.
Ma a parte la Lawrence, anche molte scelte di Gary Ross sono più che discrete, in particolare l'aver snellito molto alcuni aspetti del romanzo, che sto leggendo in questi giorni, sia per capire come sia stato affrontato l'adattamento che per la curiosità di andare avanti e leggere anche i successivi per vedere in che modo prosegue la storia. E' vero che i romanzi hanno, inevitabilmente, maggiore profondità nel descrivere il mondo in cui è ambientata la storia, ma è altrettanto vero che l'aver asciugato e reso più ambigua la storia d'amore e l'immancabile triangolo sentimentale non ha fatto altro che giovare al film.
Dal punto di vista stilistico, n particolare, ho apprezzato la regia nervosa, che si discosta dalla ricercatezza di altre produzioni che si rivolgono al medesimo target.

Bloemenbier


La prima volta che ho visto la Bloemenbier, ho pensato che i disegnini sulla carta che la avvolge fossero delle impronte di pinguino. Ed amando i pinguini me ne innamorai subito. In realtà sono tulipani, ed ha molto più senso perchè il nome di questa birra deriva dalle coltivazioni di fiori della cittadina di Lochristi, nota in tutto il Belgio per questo aspetto. Eh sì, perchè è un'altra birra belga, come saranno tante che ricorreranno in questo blog.
E' molto particolare, non molto amara, anzi potremmo dire quasi dolciastra, che può renderla adatta anche a chi non ama particolarmente le birre, nonostante la gradazione non bassissima (7%). E' una birra piacevole, dal gusto erbaceo e floreale, dal colore chiaro e torbido, ma di cui non immagino di poter bere più di una bottiglia per volta. Questa sera l'ho gustata guardando la TV (sullo sfondo vedete The Big Bang Theory), ma leggo online che si accompagna bene a stuzzichini o comunque a piatti leggeri, anche a base di pesce o carne bianca o formaggi poco stagionati... e secondo me anche con alcun dolci.
Abbinamenti che cercherò di provare alla prossima occasione!

giovedì 3 maggio 2012

Pannepot



Ho provato la prima volta la Pannepot in quel Paradiso Terrestre che è Cucchiarè a Mariglianella, ma ho avuto anche la fortuna di ritrovarla da Gradi Plato, mio nuovo punto di riferimento birrofilo.

E' un prodotto del birrificio Struise e cercando su web leggo che è un omaggio ai pescherecci che si potevano vedere lungo la costa del villaggio De Panne al confine con la Francia. A quelli ed alla birra scura che dei pescatori locali. Un gran bell'omaggio!
E' una birra spettacolare, emozonante. Scura, come detto, con toni rosso rubino, dal sapore molto ricco e liquoroso e dal profumo intenso. Non filtrata, non pastorizzata. Ma molto alcolica: si parla di 10 gradi, ma il sapore lo maschera bene lasciando un retrogusto di liquirizia e un pizzico di caffè.
E' una birra speciale, che ogni amante della bevanda dovrebbe provare almeno una volta.

Vi lascio il link di ratebeer in cui il 100 di giudizio evidenzia il valore.

domenica 29 aprile 2012

sabato 28 aprile 2012

Che è successo l'11 Settembre 2001?

Non lo so :P
OK, andiamo con ordine. L'altro giorno scrivevo di Person of Interest, accennando a come giochi con le ansie post 9/11 e mi sono posto la domanda del titolo.
Da amante del cospirazionismo alla X-Files mi sono sempre interessato alle varie teorie che giravano riguardo cosa abbia colpito effettivamente il Pentagono (non certo l'aereo della versione ufficiale) o sulla demolizione controllata delle due torri.
Ma non avevo mai visto quello che segue, che mi permetto di embeddare per intero:


L'ho guardato ed ha instillato ulteriori dubbi nella mia testolina suggestionabile.
Ormai ho una sola certezza su quanto accaduto l'11 Settembre 2001 a New York: che non ho certezze.

A Roma, tre giorni faticosi

Oggi è estate.
Non è stato così una settimana fa quando sono dovuto andare a Roma per lavoro.
Da giovedì sera a sabato, tre giornate incantevoli ma faticose. Proiezione di The Avengers, presentazione di Titanic - Nascita di una leggenda, incontro stampa del film di Whedon. Il tutto tra piogge più o meno intense, ma sempre fastidiose, ritardi, sciopero dei mezzi pubblici e quello dei treni all'orizzonte.
Momento peggiore: la camminata da Viale Mazzini a Termini, non per la distanza in sè, ma per le scarpe non adatte e la pioggia ad accompagnarmi.
La scoperta: Gradi Plato, paradiso birrofilo in via degli Scipioni gentilmente consigliatomi da un caro amico ed assolutamente da rivisitare nel prossimo futuro.
Momento più esaltante: la scrittura della recensione di The Avengers, di getto sul mio netbook sotto una pioggerella insulsa su una panchina di Viale Mazzini opportunamente protetta con le pagine di una free press.

Lo rifarei? Sì, anche domani.

Sogni, si può vivere senza?


Io l'ho fatto. Vivere senza sogni. E non è stato bello.
Una specie di letargo mentale di una decina d'anni da cui mi sto risvegliando. E ne ho le prove. Stamattina ero da Fnac e vagavo come sempre tra gli scaffalli guardando tutto, ma cercando niente, e mi sono bloccato davanti alle novità blu-ray, senza nemmeno vederle. Quello che vedevo era solo nella mia testa, gentilmente offerto dagli occhi della mia immaginazione che ultimamente se ne stanno sempre più aperti e vigili. Immagini da uno dei tanti racconti che ho ricominciato a scrivere. Sì, ho ricominciato a scrivere, un annetto fa. E in un anno ho finito un racconto abbandonato da dieci anni, ne ho iniziati un altro paio ed ho buttato giù la prima stesura di un romanzo che avevo in testa praticamente da sempre.
Non so com'è venuto, non so quanto ho scritto, nè esattamente cosa ho scritto. Ma è lì ed ha tutto il sapore di un traguardo, un obiettivo inseguito per anni.

Ma non è un traguardo, non deve esserlo, è un punto di partenza. Magnifico, esaltante, importante. L'inizio della strada verso un sogno che mi fa stare bene. Non è importante realizzarlo, è importante che ci sia. Perchè, per rispondere alla domanda del titolo, NO, non si può vivere senza sogni. O forse si può, ma semplicemente non si deve, perchè in tal caso non sarebbe vita, ma mero, inutile riempitivo tra la nascita e la morte.
Per questo da ora in poi ogni mio istante libero sarà dedicato a quel sogno. Due righe, una frase, anche solo una parola, ma che sia una mia parola, un parto della mia mente.
Perchè mi fa stare bene, perchè mi rende migliore, perchè dà significato ad ogni cosa che faccio e mi permette di farla meglio. Perchè mi completa e mi rende quello che per dieci anni non sono stato.
Me stesso.

venerdì 27 aprile 2012

The Avengers, Battleship e l'importanza del brutto


A volte si dice che i film (ma anche i libri) brutti sono importanti perchè aiutano a mettere in evidenza quelli di buona qualità. Sarà pur vero, ma vedere Battleship dopo quel meccanismo d'intrattenimento perfetto che è The Avengers non aiuta... non aiuta Battleship e non aiuta l'animo dello spettatore cinefilo.
In tempi di mediocrità diffusa, il film di Peter Berg sarebbe potuto passare per uno dei tanti, ma dopo aver visto quello che ha fatto Joss Whedon con I Vendicatori non è così, ahimè. Basta considerare l'ironia arguta del film Marvel, i tempi perfetti e calibrati, l'esaltazione che trasmette... aspetti che non ho ritrovato ieri sera durante la visione del film derivato dal gioco Hasbro.
Un film d'intrattenimento deve intrattenere e divertire. Sembrerebbe un concetto scontato, ma molti non sembrano comprenderlo fino in fondo.

Lascio qualche link per approfondire su entrambi, a cominciare dalla mia recensione di The Avengers.
The Avengers: la strada verso i Vendicatori
The Avengers: Il cast a Roma
Intervista al supervisore agli effetti visivi di Batteship

E infine un approfondimento sul genio di Whedon

Chiudo con la clip dell'interrogatorio di Vedova Nera.


Fringe arriva a 5


Ce l'ha fatta!
Anche quest'anno la solita danza, ormai prevedibile: Fringe avrà una quinta stagione. Ridotta, ma poco importa, anzi meglio così perchè permetterà agli autori di scrivere una storyline compatta per riempire i 13 episodi finali.
Avranno il coraggio di ambientare il tutto 20 anni nel futuro come anticipato dall'episodio speciale della stagione 4, Letter of Transit? Sarei veramente curioso di vedere questo sviluppo, ma allo stesso tempo vorrei che si desse una conclusione al Fringe vero, quello che abbiamo seguito per quattro anni.

Trailer 3 - Brave

Lo so, dovrei chiamarlo Ribelle!, ma non ci riesco. Per me resterà Brave, come mamma Pixar ha voluto. L'attesa cresce e il terzo trailer ci mostra un film completo, che saprà divertire, emozionare, esaltare. Sembrano esserci momenti leggeri, altri epici, e la solita cura infinita di casa Pixar.
Guardate i capelli per esempio! O l'ampiezza dei fondali.
Resto senza parole... quindi vi lascio al trailer:

venerdì 6 gennaio 2012

Pirana 3DD

Se il Pirana di Aja aveva una abbondante dose di trash, questo sembra non aver paura di eccedere in tal senso...